Il giurista nel venture capital: breve descrizione di un sentiero ancora poco battuto

Un po’ per tradizione, un po’ per sentire comune, e un po’ anche per schivare quel fisiologico, ma invadente, spaesamento post-lauream che colpisce la quasi totalità dei neo-laureati in materie umanistiche, i giuristi freschi di studi continuano a considerare la strada dell’avvocatura tradizionale come quella prediletta, specialmente quando si tratta di intraprendere il (burocraticamente) tortuoso percorso del tirocinio forense, inconsciamente considerato da moltissimi miei colleghi quasi come una naturale prosecuzione degli studi in giurisprudenza.

Sulla base di quanto precede, l’obiettivo del presente contenuto, senza alcuna pretesa di completezza o di universale verità, è quello di accendere una luce su un sentiero che qualsiasi laureato in legge, con un vivo interesse per il mondo imprenditoriale e una forte curiosità per la realtà aziendale, dovrebbe quantomeno valutare se percorrere, specialmente se, a quanto detto, si assomma una passione per le nuove tecnologie. Il sentiero in questione non è altro che quello del giurista specializzato in Venture Capital1, che generalmente presta la propria attività all’interno di fondi di Venture Capital, holding e family office operanti nel settore appena citato. 

Ovviamente, anche le singole start-up, così come le giovani aziende leggermente più strutturate, mostrano un spesso un evidente bisogno di quelle competenze che sono generalmente ascrivibili ad un giurista d’impresa, con tutte le dovute particolarità del caso.
Tuttavia, la natura di queste società e la specificità della loro comune situazione economico-finanziaria, improntata decisamente allo sviluppo del prodotto e al successivo go to market, non rende solitamente sostenibile l’inserimento nel team, neppure part-time, di un giurista o di una figura ad esso assimilabile. 

Nondimeno, proprio questo è il presupposto che rende fondamentale la figura del giurista specializzato in Venture Capital che lavora nell’ambito dei soggetti già menzionati. Difatti, quello che interessa maggiormente in questa sede è sottolineare non tanto l’attività rivolta verso l’interno che un giurista può prestare nel contesto di un fondo di Venture Capital, di una holding industriale o di un family office, bensì il preziosissimo supporto che, per il tramite di tali soggetti, un giurista può fornire alle aziende che compongono il relativo portafoglio di investimenti.

Tali aziende, caratterizzate essenzialmente dalla presenza di competenze tecniche rivolte (e ci mancherebbe altro) verso il proprio specifico settore di operatività, si trovano infatti ad operare in un contesto contraddistinto dalla presenza di una miriade di regole, che finiscono per prendere il sopravvento sui neo-imprenditori, sottraendo ad essi tempo prezioso da dedicare allo sviluppo del business. Proprio per tale semplice quanto fondamentale ragione, il supporto che il giurista specializzato in Venture Capital può offrire alle giovani aziende si traduce in un prezioso risparmio di tempo utile per l’imprenditore ed il suo team, che a sua volta si riflette verosimilmente in una maggiore rapidità nello sviluppo del core business aziendale.

Scendendo più nello specifico nell’attività del giurista la cui figura stiamo cercando di approssimare nel presente contenuto, un primo aspetto nel quale essa si concentra è la corporate governance, scienza complessa non soltanto nelle grandi società azionarie quotate sui mercati regolamentati, bensì anche nelle piccole Società a responsabilità limitata, nelle quali si assiste sovente a dinamiche del tutto peculiari.

In primo luogo, comunque, occorre considerare che anche la disciplina codicistica di base della S.r.l. contiene concetti di difficile interpretazione e applicazione per coloro i quali non hanno una formazione di stampo, almeno parzialmente, giuridico. Da ciò deriva una fisiologica difficoltà nella gestione corrente delle questioni societarie ordinarie, che vanno dalla definizione delle diverse sfere di competenza degli organi societari al rispetto delle scadenze imposte dalla legge per gli adempimenti dell’organo amministrativo, sino alla corretta determinazione delle materie da portare all’ordine del giorno in sede assembleare.

Tuttavia, dove si manifestano le maggiori complessità per il team di una start-up, e quindi dove le competenze specialistiche del giurista diventano ancor più preziose, è nell’ambito delle operazioni di investimento che vedono protagonista la società. In tale contesto, infatti, entrano in gioco alcuni degli istituti giuridici più caratteristici del Venture Capital, che spesso incidono direttamente sulla posizione dei soci fondatori, oltre che su quella degli altri investitori. 

Senza scendere eccessivamente nei dettagli, che non competono ad un contenuto di questo genere, appare però utile citare un paio di esempi; innanzitutto, tutte quelle clausole di natura parasociale che impongono un lock-up, degli obblighi di stabilità e degli obblighi di non concorrenza al management dell’azienda, così come quelle che concernono le modalità e i parametri quantitativi della futura uscita dalla società da parte dei soci investitori, spesso incidono pesantemente sulla posizione dei fondatori e richiedono una negoziazione specifica, che può essere efficacemente portata avanti solamente con l’ausilio di un giurista che conosca a fondo le dinamiche aziendali e che, qualora totalmente esternalizzata, potrebbe essere una potenziale fonte di costi di entità significativa. 

Infine, ancor più rilevante e potenzialmente costosa, è l’attività di gestione dell’operazione nel suo complesso, che richiede la padronanza di concetti avanzati del diritto societario, relativi a fattispecie tipiche dell’operatività straordinaria delle società di capitali (aumenti di capitale, finanziamenti convertibili e fusioni per incorporazione, solo per citarne alcuni).

Insomma, di potenziale attività ad alto contenuto intellettuale ve ne è moltissima per un giurista che intende specializzarsi in Venture Capital, il quale, anche senza imboccare la strada dell’avvocatura, che resta comunque un titolo di un certo rilievo, può percorrere invece il sentiero del Venture Capital e trovarsi ad operare in contesti stimolanti, fornendo un supporto fondamentale alle giovani aziende del nostro paese e sentendosi, almeno parzialmente, parte integrante di un team, che altrimenti si troverebbe esclusivamente a coadiuvare come semplice consulente, con tutte le differenze che ne derivano, non solo sul piano professionale, ma anche umano.



  1.  Il Venture Capital, cercando di approssimare il fenomeno nella maggior misura possibile, consiste nell’apporto di capitale di rischio da parte degli investitori in favore di start-up o imprese che non abbiano ancora superato i sette anni di vita; solitamente si tratta di società ad alto contenuto tecnologico ed innovativo e che presentano significative prospettive di sviluppo. ↩︎

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