Se l’Unione europea è stata la prima a regolamentare a livello sovranazionale l’intelligenza artificiale con l’
Il 23 aprile 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il
A bloccare la legge alla Camera Alta pare sia stata una questione economica. I 26 articoli voluti dal governo Meloni per normare questo nuovo e potente strumento dell’intelligenza artificiale hanno un costo e ancor più pesante è l’impatto economico che avrebbero gli emendamenti.
Cosa contiene il ddl IA?
Nel merito, il disegno di legge “Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale” si compone di 26 articoli. I primi stabiliscono i principi che devono guidare gli sviluppatori di strumenti di
La proposta legifera sulle autorità e le istituzioni che garantiranno tali principi, come il Comitato nazionale per l’
Sulla scia dell’
Modifiche penali
Allo stesso modo, vengono introdotte nuove fattispecie di reato per l’utilizzo illecito di sistemi di IA. Dal punto di vista del diritto penale, il ddl propone modifiche al Codice penale. Introduce, infatti, il “reato di illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale” all’art. 612-quarter, con pene da uno a cinque anni di reclusione per chiunque induca in inganno tramite contenuti audio o video alterati o generati con strumenti di IA. La legge punta a tutelare chi può essere oggetto di questi contenuti, ma anche il pubblico vittima della disinformazione.
Allo stesso modo, vengono introdotte nuove fattispecie di reato per l’utilizzo illecito di sistemi di
Per garantire una corretta informazione, inoltre, il disegno di legge introduce l’obbligo dei fornitori dei media di rendere visibile, tramite un bollino, l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale sui contenuti generati o modificati con essi. In questo modo, il pubblico è consapevole della veridicità o meno dei contenuti che visualizza e condivide. In caso di violazione, l’AGCOM è tenuta a sanzionare i fornitori con una multa da 10.329 euro a 258.228 euro. Sul diritto d’autore, il dibattito parlamentare potrà apportare ulteriori modifiche. Il governo parte dalla proposta di consentire l’uso di opere protette dal diritto d’autore da parte dei sistemi di intelligenza artificiale in fase di addestramento per scopi di ricerca.
Limiti e vaghezza del ddl
Molti hanno criticato l’estrema vaghezza e la poca sostanza di questo disegno di legge. È certo che dovrà passare all’esame delle Camere e subire chiari emendamenti in fase di discussione, ma alcuni limiti stanno proprio alla base della proposta, anche relativi all’aspetto economico. Il governo sottoscrive che non ha intenzione di stanziare ulteriori risorse a questo settore rispetto a quelle disponibili. Ciò è di per sé un limite nella redazione di un disegno di legge, ma ancor di più se si parla di intelligenza artificiale, tecnologia che necessita di grandi investimenti, in particolar modo se si intende essere considerati tra i paesi punto di riferimento del settore. Il rischio è che l’Italia, ancora una volta, rimanga indietro e possa soltanto essere un fanalino di coda rispetto agli altri paesi del G7, e non solo.
Un altro fattore oggetto di critica da parte di chi ha esaminato la bozza del disegno di legge è la genericità dei contenuti riguardanti i principi e gli ambiti di utilizzo. Il disegno si concentra su determinati settori, quali la sanità, in particolar modo sull’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per migliorare la sanità territoriale; la pubblica amministrazione, in cui si limita la responsabilità all’essere umano; la giustizia, in cui dovrebbe facilitare il lavoro degli avvocati e come sussidio per i magistrati in fase di ricerca. Si sottolinea, però, che la decisione e l’interpretazione della legge restano al professionista umano. In generale, ma come ribadito anche dall’articolo 10 del disegno di legge, l’intelligenza artificiale deve migliorare le condizioni di lavoro e accrescere la produttività, ma le norme puntano a tutelare il lavoro dell’umano non sostituendolo in alcun modo.
In sostanza, il governo ha voluto gettare le basi per preparare il terreno all’
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