Il mondo del lavoro, già pesantemente investito dalla digitalizzazione e dalle nuove forme del lavoro digitale e del telelavoro, sta entrando ora in contatto con il Metaverso, uno dei più recenti sviluppi delle tecnologie digitali. Vediamo alcune tra le questioni legali più impellenti suggerite da questo incontro.
Come si lavora nel Metaverso?
Essendo il Metaverso di fatto uno spazio digitale, il principale utilizzo del metaverso è un luogo o, almeno, le aziende lo studiano come tale. Prendendo come esempio l’Interpol, che ha presentato il suo ufficio nel Metaverso nel 2022, i lavoratori si ritrovano, con l’ausilio di visori e sensori, all’interno di uno spazio virtuale del tutto simile ad un tradizionale luogo di lavoro. In questo spazio, tramite il proprio avatar, possono muoversi, interagire con gli avatar di altri lavoratori, seguire corsi di formazione, partecipare a riunioni, e, insomma, svolgere tutte le loro normali funzioni. Il vantaggio, ovviamente, è la possibilità di slegarsi dalle necessità di spostamento e dalle problematiche della distanza fisica. Ma da dove arrivano tutti i problemi se, dopotutto, il lavoro non cambia?
La Commissione Europea, che sta già lavorando su una “strategia per i mondi virtuali” integrando anche i pareri di altri organi europei, ne ha individuati alcuni, cercando di rispondere ad essi nel suo lavoro. Riconoscendo le enormi opportunità degli spazi digitali, la Commissione tuttavia insiste sull’importanza di una regolamentazione che garantisca un ambiente sicuro nel Metaverso, proteggendo gruppi vulnerabili e assicurando condizioni di lavoro eque. La legislazione esistente deve essere valutata e, se necessario, adattata alle esigenze del Metaverso. Anche molti giuristi enucleano dei punti problematici, come Valerio Maio in Diritto del lavoro e metaverso. Se il lavoro non è un (video) gioco (2022), Annamaria Donnini e Marco Novella in Il metaverso come luogo di lavoro. Configurazione e questioni regolative (2022) e Marco Peruzzi in Almeno tu nel metaverso. Il diritto del lavoro e la sfida dei nuovi spazi digitali (2022).
I tre punti principali, che evocano tutti i commentatori, sembrano essere il trattamento dei dati, la garanzia dei diritti della persona e la garanzia dei diritti del lavoratore.
La sicurezza e la garanzia dei diritti della persona nel Metaverso
Bisogna, prima dei diritti dell’individuo-lavoratore, tutelare i diritti dell’individuo-persona umana; allo stesso modo in cui è difficile garantire la sicurezza nel mondo fisico, infatti, i problemi di criminalità esistono anche nel Metaverso. Segnala il Comitato economico e sociale europeo, in un parere esplorativo sulla strategia “su mondi virtuali” della Commissione, che “gli utenti segnalano livelli crescenti di comportamenti offensivi e inopportuni, comprese molestie nei confronti degli utenti, sessualizzazione delle interazioni tra avatar, sfruttamento dei dati e gioco d’azzardo non regolamentato, casi di bullismo, presentazione di contenuti sessuali espliciti, razzismo, minacce di violenza e adescamento di minori” (CCDH, 2022). Inoltre, la dipendenza dalla realtà simulata e i problemi legati alla privacy e alla salute mentale appaiono tra le principali preoccupazioni espresse dagli utenti di tutto il mondo (Statista, 2020).
Ad esempio, è diventato famoso il caso di una sedicenne britannica che ha denunciato un’aggressione sessuale all’interno di una piattaforma di realtà aumentata. Lo stupro è avvenuto sul suo avatar, ma l’impatto emotivo e psicologico è stato reale. Tuttavia, potrebbe essere impossibile perseguire gli aggressori per stupro, poiché, secondo le leggi esistenti, la violenza sessuale è un contatto fisico senza consenso, e non è avvenuto in questo caso alcun contatto fisico.
Sarà necessario quindi stabilire regole per un Metaverso che sia un ambiente sicuro, adattando le leggi in vigore e affrontando i connessi problemi di a-territorialità di questi spazi cibernetici (come è necessario affrontarli per Internet). Inoltre, sarà anche necessario individuare un modo per permettere alla comunità internazionale di vedere questi diritti rispettati, individuando le giurisdizioni competenti e legittimate a questo tipo di azione e le modalità di esecuzione della giustizia.
I problemi dei diritti del lavoro: delocalizzazione, salario e sicurezza sul lavoro
Passiamo ora ad occuparci del lavoratore. I nuclei problematici sono molti, e sicuramente ne emergeranno altri mano a mano che queste nuove tecnologie vengono esplorate. Tuttavia, al momento, quattro di questi destano particolare preoccupazione. Uno è il problema del trattamento dei dati, che affronteremo nel prossimo paragrafo. Un altro, che è già oggetto di discussione a causa della diffusione del telelavoro, è quello della delocalizzazione. Sarà infatti necessario fare in modo che le aziende non possano sfruttare la disuguaglianza di salari e tassazione presente nei diversi Stati, volgendosi verso dove possono offrire condizioni di lavoro peggiori. Bisognerà poi sorvegliare l’accesso delle aziende ai dati che il Metaverso potrebbe conservare sui lavoratori, inclusi quelli biometrici, e le conversazioni che l’utente potrebbe avere tramite il suo avatar sul luogo di lavoro, per evitare discriminazioni.
A queste preoccupazioni, l’Unione Europea cercherà di rispondere con una legislazione ad hoc. Al momento, comunque, la direzione sembra essere, come per le IA, quella di un approccio umano-centrico, che si adatti alle esigenze dell’utente. Il lavoratore dovrebbe essere correttamente informato su ogni aspetto e rischio del suo lavoro nel Metaverso, e formato con cura per essere in grado di prevenirli. Un grande ruolo dovrebbe averlo anche la contrattazione collettiva, che, rappresentando la voce e la forza dei lavoratori, sarà fondamentale nel portare alla luce rischi e problematiche di questa modalità di lavoro.
I problemi del trattamento dei dati
Nel Metaverso, l’approccio alla privacy e al trattamento dei dati dei lavoratori si complica considerevolmente. Questo universo digitale esteso non si limita a raccogliere i tipici dati personali, come nome, mail, e insomma, tutti quelli forniti dall’utente per muoversi nella rete. Dal momento che il Metaverso si fonda sulla partecipazione immersiva del lavoratore in forma di avatar, ogni movimento, espressione facciale e interazione sociale non solo è osservato, ma anche registrato e analizzato per risultare il più immersivo possibile. Si potrebbe dunque arrivare a dover accedere ai dati biometrici, come camminata e parlata, fino alle reazioni emotive dell’utente.
Il Programma di lavoro della Commissione Europea per il 2023, che anticipa proposte non legislative per il secondo trimestre dell’anno, mira appunto allo sviluppo di questi mondi virtuali. A livello metodologico, l’approccio dell’UE mostra un forte orientamento verso l’analisi e la gestione del rischio, con un modello che incoraggia la responsabilizzazione, già noto nel diritto del lavoro europeo, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Questo modello di gestione del rischio si estende al trattamento dei dati personali (GDPR) e alla regolamentazione dell’IA, suggerendo un processo dinamico di monitoraggio e aggiornamento che si adatta all’evoluzione tecnologica e organizzativa. Inoltre, la proposta di Regolamento sull’IA enfatizza l’importanza della sorveglianza umana, delegando agli utilizzatori dei sistemi di IA, inclusi i datori di lavoro, l’obbligo di aderire alle istruzioni per l’uso, che dovrebbero includere misure per una supervisione umana adeguata. In questo scenario, emerge chiaramente l’opportunità di coinvolgere i lavoratori e i loro rappresentanti nella valutazione d’impatto del trattamento dei dati, come indicato dal GDPR, e di affidare alla contrattazione collettiva un ruolo chiave nell’introdurre regole specifiche per la tutela dei diritti dei lavoratori nell’ambito digitale.
Conclusioni
Il lavoro nel Metaverso è ai suoi inizi, la regolamentazione è ancora in fase di elaborazione, e i pericoli di questi nuovi mondi sono già molti e vari. In parte, possono essere affrontati con le basi già esistenti delle discipline sulle IA, sulla privacy e sul telelavoro, ma sicuramente sarà interessante seguire l’evoluzione di una nuova disciplina giuslavoristica specifica per il Metaverso.