IA e accesso alla giustizia

Garantire un maggior accesso alla giustizia è un tema di riflessione centrale per le istituzioni, soprattutto in questi ultimi anni in cui la digitalizzazione della giustizia è tra gli obiettivi del PNRR. Come rileva Richard Susskind nel suo ultimo libro Online Courts and the Future of Justice, accedere facilmente alla giustizia è un diritto di tutti. La tecnologia, e in particolare l’IA, può facilitare questo processo e aiutare i tribunali e le procure a comunicare tra di loro e far sì che nessuno venga escluso dal sistema giudiziario.

Da sempre, l’accesso alla giustizia è spesso ostacolato da barriere linguistiche, sociali, geografiche e culturali, ma soprattutto economiche. A limitare il numero di persone che possono accedere facilmente ai servizi giudiziari possono essere la mancanza di istituzioni locali – come accade ad esempio nelle zone rurali –, la mancanza di servizi adeguati ai cittadini stranieri, che trasforma la differenza linguistica in un abisso di diseguaglianza e conduce a maggiori ingiustizie, e le carenze economiche strutturali. Storicamente, quindi, i gruppi di popolazione più svantaggiati e le persone più povere hanno meno possibilità di accedere alla giustizia. Questa enorme differenza può essere appianata grazie ad un uso intelligente e democratico della tecnologia.

La tecnologia a servizio della giustizia

Le tecnologie avanzate possono migliorare la giustizia dei paesi, facendo risparmiare soldi e risorse umane. In primis, attraverso le piattaforme digitali i cittadini possono informarsi e presentare gli atti giudiziari online senza bisogno di copie cartacee e accedere ai pagamenti telematici. Il risultato è una riduzione dei tempi e dei costi delle procedure. Oltre a ciò, un aspetto fondamentale della digitalizzazione della giustizia è l’accesso da parte dei cittadini su portali web attraverso cui reperire informazioni e servizi, con sportelli telematici di supporto e assistenza per chi non è avvezzo e pratico. Una maggiore accessibilità favorisce anche una maggiore trasparenza, grazie alla pubblicazione delle sentenze dei tribunali online e alla possibilità di reperire le udienze sul web.

L’uso di piattaforme digitali riduce i costi di cancelleria, stampa, spedizione ed elimina visibilmente i tempi impiegati in attività superflue. Un sistema giudiziario più veloce ed efficiente è anche più produttivo. La digitalizzazione promuove anche la cooperazione internazionale tra tribunali e autorità giudiziarie di diversi paesi in modo più celere. In più, il web è un luogo virtuale democratico, al quale chiunque può accedere e che aumenta la fiducia nel sistema giudiziario.

Come molti giustamente osservano, questi benefici non sono privi di controindicazioni: ad esempio, l’arretratezza tecnologica e il digital divide che ancora persistono in alcuni paesi potrebbero lasciare indietro ancora troppe persone. Si tratta di strumenti che vanno implementati con i giusti tempi in un contesto che ha maturato le capacità per usufruirne, altrimenti rischiano di restare improduttivi. 

La situazione in Italia

In Italia, la modernizzazione del sistema giudiziario ha subito un’accelerata negli ultimi anni, anche su spinta europea. Persistono, però, ancora molte criticità legate all’accesso alla giustizia, dovute ai tempi lunghi dei processi e alla complessità di un sistema ancora troppo macchinoso e in ritardo nella digitalizzazione rispetto agli altri paesi europei. 

La spinta digitale ha prodotto risultati importanti, come il portale Giustizia.it del Ministero della Giustizia, creato sul modello europeo e che fornisce informazioni su procedure e servizi, e e-Justice, che offre informazioni sui sistemi giudiziari nazionali dell’UE, strumenti per la cooperazione giudiziaria transfrontaliera e procedure online. Questo portale facilita la giustizia frontaliera e le comunicazioni giudiziarie tra stati membri. Anche i vari tribunali e corti d’appello offrono supporto online e la possibilità di effettuare svariate procedure in modo telematico. 

La giurisprudenza, inoltre, sta diventando più fruibile a tutti grazie a piattaforme come Italgiure Web, prodotto della Corte di Cassazione che racchiude sentenze di tutti i tribunali e corti d’appello. Ancora più accessibile, perché gratuito, è il portale della Corte Costituzionale e-Cost, che, sebbene sia limitato alle sentenze della corte Costituzionale, ha un’interfaccia più semplice e intuitiva rispetto a quella di Italgiure Web, ancora ferma ai primi anni 2000. C’è ancora molta strada da fare, e grazie a tecnologie più avanzate e intelligenti gli orizzonti di manovra si possono ancora ampliare.

Come l’intelligenza artificiale può  favorire l’accesso alla giustizia

In questo contesto, l’intelligenza artificiale si sta rivelando uno strumento utile per rendere ancora più accessibile un sistema giustizia che sembra ancora riservato a pochi e un miraggio per i più. Come già accade per gli studi legali, l’IA può rivelarsi una solida alleata nell’automazione della grande mole di documenti che arriva nei tribunali, classificandoli in base a criteri prestabiliti. Questa attività faciliterebbe la ricerca di informazioni e anche la gestione dei casi da parte degli attori giudiziari, avvocati e magistrati. 
Per i cittadini comuni, gli assistenti virtuali generativi possono essere d’aiuto per orientarsi nel complesso labirinto del sistema giudiziario, mentre i sistemi di riconoscimento vocale possono trascrivere automaticamente udienze e dettati, facilitando la produzione di verbali e documenti legali.

L’IA può rivelarsi utile non solo per semplificare le procedure ed accelerare i processi, ma anche, e soprattutto, per promuovere la trasparenza, pubblicando sentenze e decisioni dei giudici online o analizzando i dati e identificando eventuali disparità del sistema. Susskind osserva che il 54% degli esseri umani sul pianeta è privato “delle tutele, dei diritti e dei benefici che la legge può e deve offrire”. La mancanza di accesso alla giustizia aumenta il rischio di commettere crimini e, inoltre, affligge anche lo sviluppo economico. È provato che i gruppi di persone che hanno meno accesso alla giustizia riportano più problemi giudiziari, come accade nei paesi più poveri del mondo. 

Secondo Susskind, il futuro della legge prevede tribunali online, processi e procedure giudiziarie basate sull’intelligenza artificiale, giudici virtuali in realtà aumentate. Internet e la tecnologia danno la possibilità di ottenere una giustizia disponibile e gratuita: ora, la sfida con l’intelligenza artificiale e i possibili scenari che apre è quella di garantire una maggiore equità e non fare in modo che sia un altro strumento per aumentare il gap tra ricchi e poveri. Gli strumenti devono essere, quindi, facili da usare. A beneficiare dei progressi della tecnologia in ambito giustizia non dovranno essere solo alcuni attori del diritto, come il settore Big Law: il legal tech può avere la potenzialità di arrivare al People Law e raggiungere i bisogni delle persone comuni. Le nuove tecnologie possono avere un impatto positivo sulla giustizia civile e avere un ruolo determinante nel cambiamento della percezione di persone che oggi non sono adeguatamente rappresentate.

Riferimenti

Legal Tech and the future of civil justice, edited by D. F. Engstrom, Cambridge University Press, 2023;
E-Justice: Information and Communication Technologies in the Court System, A. Cerrillo e P. Fabra, Information Science Reference, 2009;
Digital Justice – Technology and the Internet disputes, E. Katsh & O. Rabinovich- Einy, Oxford University Press, 2017.

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